Ancora Avis e ancora sport: dopo la campagna dono di Avis Altopiano di Asiago, anche Avis Provinciale di Modena mette sotto il riflettore il legame naturale tra sport e dono per sensibilizzare sulla donazione di sangue.
Quella dei donatori è una squadra vincente, e gli sportivi sono i donatori perfetti, con il loro stile di vita incentrato sul benessere e sulla performance sportiva e la loro condivisione di valori certificati di altruismo, prestazione al massimo, e spirito di squadra.
Lo spot Avis è molto bello, affianca i praticanti di tantissimi sport diversi e il claim è davvero molto azzeccato: “Donare è partecipare, unisciti alla squadra.
E se pensiamo al momento che vive la raccolta nel paese con l’aumento di contagi dovuto alla variante Omicron e all’appello del presidente di Avis Briola, uno spot come questo non può che fare molto bene.
Cos’è accaduto? Pochi giorni fa la Santo Stefano Avis di Porto Potenza Picena, bellissima cittadina marchigiana in provincia di Macerata, è diventata campione d’Italia nel massimo campionato di basket in carrozzina. Sul piano sportivo, è stata una sorpresa, perché i marchigiani sono riusciti a vincere le prime due gare della finale in trasferta contro la favoritissima UnipolSai Briantea84 Cantù, campione in carica e sulla carta squadra dai valori tecnici superiori.
Arrigoni ha ragione; nulla più dello sport paraolimpico che diviene un evento seguito da centinaia di persone in diretta e con l’occasione di arrivare in televisione grazie all’impegno della Rai, può farsi agente di un cambiamento sociale che deve mirare sempre di più a ribadire i valori dell’integrazione, della condivisione e dell’empatia.
Ecco perché Avis, sembra chiaro, ha deciso di legare il proprio nome a una squadra sportiva come quella di Porto Potenza Picena, proprio come si legge sul sito di Avis nazionale nel pezzo che celebra il trionfo sportivo: “La nostra mission associativa – avevano commentato i dirigenti Avis – è strettamente legata ai concetti di solidarietà, stile di vita sano e aggregazione, che si realizzano anche nello sport. In questo senso l’esperienza del Santo Stefano è particolarmente significativa e importante, rappresentando appieno questi valori”.
La parola sangue è a tutti gli effetti parte integrante del lessico del racconto sportivo. Dare il sangue, lottare fino all’ultimo sangue, metterci sangue e sudore, sono espressioni tipiche dello sportivo che racconta sé stesso o del narratore di sport che descrive una performance, e in genere servono per esprimere tutto l’impegno e la dedizione necessari per ottenere risulti sportivi di buon livello. Ma c’è un’altra espressione che dovrebbe rientrare di diritto nel gergo del racconto delle imprese sportive, ed è donare sangue.
Come non manchiamo mai di raccontare su Buonsangue, il connubio tra sport e dono del sangue è celebrato da un legame forte, intenso, del tutto naturale, che inizia dalla condivisione, tra atleta e donatore, di uno stile di vita giocoforza sano, equilibrato e votato al ricercare il massimo benessere , il classico mens sana in corpore sano, metodo che si consolida attraverso l’attitudine a dare il meglio di se stessi, a ragionare secondo gli interessi di squadra e nel nome di un risultato che sarà il frutto di tante componenti e fungerà come patrimonio di tutti. Anche quando si pratica uno sport individuale.
Le associazioni questo lo sanno. E poiché settembre è tra i periodi ideali per organizzare manifestazioni sportive, sono moltissime le iniziative che uniscono sport e dono del sangue in queste settimane di fine estate.
Per esempio, a Oglianico, in Piemonte provincia di Torino, la voglia di movimento ha investito l’intera comunità durante la scorsa domenica 2 settembre, con l’edizione 2018 di “Tutti in bici”, manifestazione organizzata da Avis al fine di sensibilizzare il territorio alle necessità del dono specialmente dopo il periodo estivo.
E se il sito dell’Avis di Borgo san Lorenzo (Firenze) ha proprio una sezione dedicata al connubio magico tra sport e dono, che mostra la grande partecipazione alla pratica del dono del sangue di molte compagini locali impegnate in discipline diversissime tra loro, sempre in Toscana, a Lucca, e sempre il 2 settembre, è andata in scena la manifestazione “Pedalata per dare la vita”, voluta fortemente dai gruppi Fratres del territorio.
Infine, poiché questa unione può regalare molte soddisfazioni anche a livello di comunicazione, bello il gesto promozionale compiuto dai giocatori del Catania, che proprio allo scopo di riportare al centro dell’attenzione della comunità il tema dell’importanza della raccolta sangue, specie dopo le ferie, sono andati a donare all’Ospedale Garibaldi guidati dal presidente Nino Pulvirenti, con lo scopo, dichiarato, di sensibilizzare la città. Un’ottima idea. Che noi di Buonsangue speriamo posso ispirare il più altro numero di imitazioni tra i dirigenti di ogni squadra professionistica del paese.
Una decina di giorni fa, lo scorso 21 febbraio, vi abbiamo raccontato dell’assemblea generale di Avis Veneto, mettendo l’accento su alcuni dati in calo che riguardavano l’autosufficienza ematica nella provincia di Venezia.
Il proposito generale dei donatori associati veneti è stato di reagire immediatamente, attraverso eventi, collaborazioni e idee mirate in grado di coinvolgere sempre di più la comunità nella sua completezza, e soprattutto le nuove generazioni, nella splendida esperienza del dono del sangue.
In quest’ottica, è sicuramente rimarchevole l’iniziativa in corso in queste settimane e ideata da Avis provinciale di Treviso: due giornate di “Dono & Sport” che mirano a convogliare il messaggio del dono a tutti i trevigiani attraverso la sinergia di Avis con due dei club professionistici cittadini impegnati nei campionati nazionali di pallavolo femminile, l’Imoco Volley Conegliano, prima in classifica in serie A1, e di basket maschile, l’Universo De Longhi Basket Treviso, in zona play-off in A2 maschile.
Già lo scorso 25 febbraio è andata in scena la prima giornata di “Dono & Sport”.
Le ragazze di Conegliano, come si può leggere anche su Dono & Vita, sono scese in campo sostenute da 5000 spettatori (di cui 700 donatori avisini) indossando le magliette di Avis: uno spettacolo destinato a rimanere negli occhi di chi ha popolato il palazzetto dello sport.
Feste come quella di Treviso andrebbero ripetute in tutta Italia, su tutti i campi delle più disparate discipline, dal calcio al basket, dalla pallavolo al rugby, celebrando in ogni fine settimana il connubio naturale di attività come lo sport e il dono del sangue, incentrati su principi intrinsecamente condivisi come vita sana, benessere corporeo e scambio sociale.
Intanto però, in attesa che l’alleanza tra donatori e sport professionistico si cimenti sempre di più, tutti a Treviso in vista della seconda giornata di “Dono & Sport”, in programma domenica 11 marzo con la 24^ giornata di campionato A2 di pallacanestro maschile: a scendere in campo con le maglie marchiate Avis sarà appunto l’Universo De Longhi Basket Treviso, tra le più gloriose società del basket italiano, impegnata nella sfida contro la Kleb Basket Ferrara.
Il lavoro di Avis Veneto tuttavia non si ferma qui: prosegue in continuità con gli ultimi anni il sostegno che i donatori veneti offrono alla Fondazione TES, (Tissue Engineering e Signaling) che si occupa di volontariato e ricerca scientifica. Attualmente la TES sta sviluppando un progetto che migliori la strategia terapeutica in favore dei malati di emofilia attraverso le cellule staminali, e chiunque può sopportare l’iniziativa donando il proprio 5 per mille, o votando il progetto sul sito di AVIVA Community Fund, che offre l’occasione di dare sostegno economico a progetti importanti per il bene comune. In un modo o nell’altro, non facciamo mancare il nostro apporto.