
Qualche giorno fa, su Donatorih24, abbiamo intervistato Donatella Selis, presidente di Avis Lazio da poco eletta.
Si è trattato di un intervista ricca, con uno sguardo rivolto al futuro e capire perchè una grande città come Roma, che potrebbe essere un grande serbatoio di dontori, la carenza sangue è invece una realtà costante, fin troppo costante.
“In una grande città, vedo un solo vantaggio per la raccolta di sangue: quello di avere una vasta platea di possibili donatori; avverso, vedo le troppe criticità da risolvere, principalmente l’invecchiamento dei donatori e la difficoltà di sensibilizzare e trovare nuovi donatori; orari di apertura dei punti di raccolta troppo rigidi, nella maggioranza dei luoghi si può donare sole nelle prime ore della giornata; carenza di medici ed infermieri; scarsità di punti fissi di raccolta; complessità ad entrare nei grandi gruppi aziendali; costi e difficoltà a programmare campagne di sensibilizzazione su tutto il territorio”, ha detto la Selis, con parole chiare che indicano una ricetta a una criticità esasperata dalla pandemia.
In questo servizio di Canale 10, ecco le ultime novità dagli ospedali romani, e una testimonianza di personale impegnato nella raccolta sangue che offre una lettura della situzione.
Come diceva il grande reporter Ryszard Kapuściński, ogni realtà è il frutto delle testimonianze degli altri.
Bisogna dunque sentire il territorio per risolverne i problemi.